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Disturbi del Comportamento Alimentare (D.C.A.)


I Disturbi del Comportamento Alimentare (D.C.A) sono caratterizzati dalla presenza di un rapporto distorto con il cibo e con il proprio corpo. Caratteristiche sono anche le tematiche emotive relative al controllo e alla perdita dello stesso sul versante del cibo che diventa metafora e specchio della perdita di controllo rispetto al proprio mondo e alla propria vita.

I principali D.C.A. sono:

  • Anoressia Nervosa
  • Bulimia Nervosa
  • Disturbo Da Abbuffate Compulsive (Bed)
  • Disturbi del comportamento alimentare Non Altrimenti Specificati
  • Pica
  • Mericismo

L’Anoressia si caratterizza principalmente per:

L’Anoressia si divide poi in due sottotipi:

  • tipo restrittivo
  • tipo bulimico

Per quanto riguarda la Bulimia essa si identifica con:

  • Episodi ricorrenti di abbuffate
  • Compensi impropri come vomito, lassativi
  • Diuretici, clisteri, esercizio fisico
  • Due abbuffate settimanali per tre mesi
  • Deformazione dell’immagine corporea
  • L’abbuffata non capita solo in corso di anoressia

La Bulimia si suddivide poi nel:

  • tipo purgativo
  • tipo non purgativo

L’Obesità, pur essendo sempre più riconosciuta come una patologia con strette connessioni psicologiche, non ha ancora una sua definizione all’interno di un quadro definito e la sua definizione avviene su base morfologica. Sempre facendo riferimento al’Indice di Massa Corporea(I.M.C.) o Body Mass Index(B.M.I.), si parla di Obesità con un valore pari o maggiore a 25.

Riguardo alle Abbuffate si intende:

  • Mangiare in un periodo di tempo circoscritto una quantità di cibo superiore a quello che la maggioranza della gente mangerebbe nelle stesse circostanze
  • Sensazione della mancanza del controllo su cosa si sta mangiando e quanto senza poter smettere

Il sintomo abbuffata è presente in tutto lo spettro dei Disturbi del Comportamento Alimentare ed è indipendente dall’I.M.C.

Con il Disturbo da Abbuffate Compulsive (versione italiana del Binge Eating Disorder) si intende:

  • Crisi di ingordigia compulsiva e irresistibile senza mettere in atto meccanismi di compenso Rispetto agli altri Disturbi del Comportamento Alimentare.

In questa breve descrizione si è fatto riferimento ai criteri espressi nel DSM IV. Va comunque precisato che in questi ultimi anni si va riducendo la rigidità dei confini entro i quali sono compresi i sintomi delle differenti condizioni e si assiste al passaggio da un quadro all’altro. Quindi l’esigenza di definire i quadri sintomatologici sec il DSM IV non va intesa in modo eccessivamente rigido seppure sia scientificamente importante.

I Disturbi del Comportamento Alimentare sono spesso accompagnati da altre situazioni di sofferenza psicologica. I più frequenti sono:

Altri fenomeni concomitanti sono:

  • Fobie
  • attacchi di panico
  • pensieri magici
  • sintomi ossessivi
  • difficoltà di concentrazione e memoria
  • disforia
  • cleptomania
  • autolesionismo
  • abuso di sostanze

Nell’ambito della psichiatria infantile alcuni autori distinguono forme cliniche diverse di anoressia: isterica, psicotica, ossessiva,depressiva, fobica, con disturbo borderline.

Spesso si fa riferimento alla componente culturale dei Disturbi del Comportamento Alimentare che li colloca nell’ambito dei paesi occidentali e a forte industrializzazione. Ma le ricerche rilevano, per esempio, che oggi sono presenti alle Fiji ed in Iran e le percentuali sono tre volte quelle dell’Italia.

Più in generale su 100 ragazze tra i 12 e i 25 anni a rischio 8/10 soffrono qualche disturbo e 1/2 soffrono di un disturbo serio e pericoloso. L’anoressia è una malattia prevalentemente femminile con una percentuale tra il 90 e il 95%. L’età media d’insorgenza è di 17 anni. Comunque si parla di una caratteristica di Precocità quando è ad insorgenza prepuberale o premenarcale o di Posticipazione (ad es. dopo il matrimonio). Sono stati individuati dei fattori predisponenti a lungo termine quali:

  • Età
  • Genere
  • Soprappeso
  • Malattie croniche
  • Disturbi di personalità
  • Aspettative esagerate
  • Perfezionismo
  • Difficoltà nel processo di separazione-individuazione
  • Rifiuto del corpo e della sessualità
  • Esagerata attività sportiva
  • Abusi

Sono stati individuati, poi, dei fattori familiari concomitanti:

  • Disturbi dell’umore
  • Obesità della madre
  • Vischiosità
  • Difficoltà di autonomia
  • Dipendenza dal consenso
  • Esaltazione della magrezza e della bellezza, etc.

Questi invece sono da considerarsi come fattori precipitanti:

  • Separazioni e perdite
  • Alterazioni dell’omeostasi familiare
  • Esperienze sessuali
  • Minacce alla stima di sè
  • Malattia fisica acuta
  • Cambiamento puberale vissuto come trauma (paura di perdere il controllo e la stima di sè, recupero del dominio di sè con la dieta)

I fattori di perpetuazione della sindrome sono:

  • Digiuno e perdita di peso
  • Guadagni secondari
  • Interventi medici erronei

Per quanto riguarda il Trattamento bisogna prendere in considerazione quattro problemi fondamentali:

  • Funzione economica del sintomo
  • Interazioni familiari
  • Relazione terapeutica
  • Collaborazione tra specialisti
  • Importanza dell’invio

Nel loro sviluppo i Disturbi del Comportamento Alimentare possono raggiungere un grado di gravità tale da richiedere un ricovero. I fattori da prendere in considerazione e da valutare in caso di ricovero sono:

  • Perdita di peso > 40%
  • Disturbi elettrolitici
  • Gravi disturbi mentali
  • Separazione dalla famiglia
  • Ruolo della nutrizione artificiale

La cura di un Disturbo del Comportamento Alimentare è un processo complesso ed integrato che richiede l’intervento di più figure professionali. I principali interventi sono:

Trattamento centrale: la psicoterapia:

I gruppi di auto-aiuto / guidato

I farmaci come prezioso aiuto

La terapia familiare

Le strutture pubbliche e private

Elasticita’ dell'impostazione(setting)

Il percorso terapeutico

La possibilità di individuare precocemente l’insorgenza di un Disturbo del Comportamento Alimentare può essere un elemento molto importante per la risoluzione dello stesso. In realtà, però, prima che un Disturbo del Comportamento Alimentare si palesi in modo chiaro, il disturbo giunge spesso in una fase avanzata per l’estrema energia con cui che ne soffre cerca di nasconderlo. Capita spesso però che diversi medici incontrino queste persone per le manifestazioni collaterali senza mettere a fuoco la reale entità del problema. Quindi una loro attenzione a queste tematiche può essere determinante. I professionisti che più spesso incontrano queste persone così impegnate a nascondere il loro disturbo sono:

  • i medici di famiglia e gli internisti in genere;
  • i dietologi-nutrizionisti
  • i gastroenterologi
  • i ginecologi-ostetrici
  • i dentisti

Può quindi essere utile tener presente i seguenti aspetti che possono nascondere la presenza di un Disturbo del Comportamento Alimentare:

  • magrezza immotivata
  • gonfiore addominale
  • aumento delle parotidi
  • lanuggine
  • erosioni dello smalto
  • irregolarità mestruali - amenorrea
  • ovaio policistico
  • peso del bambino alla nascita
  • esercizio fisico eccessivo
  • maniacalità nello studio
  • richiesta di diete motivate o meno
  • assunzione di farmaci dimagranti
  • mangiare o bere di notte
  • allontanamento dalla tavola da pranzo
  • mangiare in solitudine
  • chiudersi in bagno subito dopo mangiato
  • magrezza freddolosa

La terapia familiare ha nella cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare una delle aree di maggior applicazione ed oramai considerata nella maggioranza dei casi un elemento imprescindibile dell’intervento.