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Seminario sulla violenza


Il contenuto del seminario verterà su un approfondimento e una sistematizzazione di quanto espresso di seguito.

donna sola che stringe la croceLa violenza domestica è un fenomeno altrettanto diffuso quanto sottovalutato nelle sue conseguenze fisiche e in quelle psicologiche che si verificano sia sulla persona che la subisce che sul suo nucleo familiare. Essa è un aspetto specifico del fenomeno della Violenza.

Secondo L’OMS la Violenza è “L’utilizzo intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o reale, contro se stessi, un’altra persona, o contro un gruppo o una comunità, che determini o che abbia un elevato grado di probabilità di determinare lesioni, morte, danno psicologico, cattivo sviluppo o privazione”.

Sempre secondo l’OMS esistono diversi tipi di violenza e precisamente:

Tipi di violenza

raggazza darkLa tipologia proposta in questa sede divide la violenza in tre ampie categorie in base alle caratteristiche di chi commette l’atto:

  • violenza autoinflitta;
  • violenza interpersonale;
  • violenza collettiva.

Questa classificazione iniziale distingue tra:

  • la violenza che una persona infligge a se stessa,
  • la violenza inflitta da un altro individuo o da un piccolo gruppo di individui
  • la violenza inflitta da gruppi più ampi quali stati, gruppi politici organizzati, milizie e organizzazioni terroristiche.

Queste tre ampie categorie sono a loro volta ulteriormente suddivise per riflettere tipi di violenza più specifici.

Violenza autoinflitta

raggazza timidaLa violenza autoinflitta si suddivide a sua volta in

  • comportamento suicida
  • autoabuso.

Il primo comprende pensieri suicidi, tentativi di suicidio – chiamati in alcuni paesi anche “parasuicidio”o “autolesione deliberata” e suicidi veri e propri.

L’autoabuso, al contrario, comprende atti quali l’automutilazione.

Violenza interpersonale

La violenza interpersonale si divide in due sottocategorie:

  • Violenza familiare e del partner: ossia atti di violenza che si consumano in gran parte tra membri della famiglia e tra partner: solitamente, anche se non esclusivamente, tra le mura domestiche.
  • Violenza nella comunità: atti di violenza tra individui non appartenenti alla stessa famiglia, che possono conoscersi o meno, che si verificano solitamente fuori casa.

Il primo gruppo comprende forme di violenza quali l’abuso sui bambini, la violenza da parte del partner e l’abuso sugli anziani.

Il secondo gruppo comprende la violenza giovanile, atti casuali di violenza, stupro o atti di violenza sessuale da parte di sconosciuti, nonché la violenza in ambienti quali scuole, luoghi di lavoro, prigioni e case di assistenza.

Violenza collettiva

donna in campo concentramentoLa violenza collettiva si suddivide in:

  • violenza sociale
  • violenza politica
  • violenza economica

Diversamente dalle altre due ampie categorie, le sottocategorie della violenza collettiva suggeriscono possibili motivazioni per la violenza commessa da gruppi più ampi di individui o da interi stati. La violenza collettiva perpetrata per portare avanti particolari istanze sociali include, ad esempio, crimini dettati dall’odio compiuti da gruppi organizzati, atti terroristici e mobbing. La violenza politica comprende la guerra e i conflitti violenti a essa collegati, la violenza di Stato e atti simili commessi da gruppi più ampi.

La violenza economica riguarda gli attacchi da parte di ampi gruppi spinti dall’idea di un guadagno economico – come ad esempio gli attacchi effettuati con lo scopo di interrompere l’attività economica, impedire l’accesso ai servizi essenziali, o creare divisione e frammentazione economica. Gli atti commessi da ampi gruppi possono chiaramente avere molteplici motivazioni.

Tabella tipologie violenza-click per ingrandire... (Pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2002 sotto il titolo “World Report on Violence and Health”).

Seguendo questo schema approfondiamo, ora, le forme della violenza interpersonale ed in particolare della violenza da parte del partner e più in generale della violenza domestica.

La violenza da parte del partner

Background

Una delle forme più comuni di violenza contro le donne è rappresentata da quella perpetrata dal marito o dal partner. (…). Il fatto che le donne siano spesso affettivamente coinvolte ed economicamente dipendenti da coloro che ne abusano presenta notevoli implicazioni sia per la dinamica dell’abuso sia per gli approcci nella gestione dello stesso.

La violenza da parte del partner si verifica in tutti i paesi, a prescindere dal gruppo sociale, economico, religioso o culturale. Sebbene le donne possano essere violente nelle relazioni con gli uomini, e la violenza si ritrovi talvolta nelle relazioni con partner dello stesso sesso, l’insopportabile carico della violenza all’interno della coppia è sostenuto dalle donne per mano degli uomini.(…) Inizialmente vissuta come una questione di diritti umani, la violenza nella coppia è sempre più frequentemente considerata un problema di salute pubblica.

Le dimensioni del problema

Per violenza contro il partner si intende qualsiasi comportamento all’interno della relazione di coppia che provochi danno fisico, psicologico o sessuale ai soggetti della relazione.

persona violentataTali comportamenti comprendono:

  • Atti di aggressione fisica: schiaffi, pugni, calci e percosse.
  • Abuso psicologico: intimidazione, svalutazione e umiliazione costanti.
  • Rapporti sessuali forzati e altre forme di coercizione sessuale.
  • Diversi atteggiamenti di controllo: isolare una persona dalla sua famiglia d’origine e dagli amici, controllarne i movimenti e limitare le sue possibilità di accesso a informazioni o assistenza.
  • Quando l’abuso viene ripetutamente perpetrato nell’ambito della stessa relazione, si parla spesso di “maltrattamento”.

La maggior parte delle donne oggetto di aggressione fisica solitamente è vittima di diversi episodi di aggressione nel tempo. (…)

Violenza da parte del partner e omicidio

I dati relativi a un ampio numero di paesi suggeriscono che la violenza del partner è alla base di un elevato numero di morti per omicidio tra le donne. Studi condotti in numerosi paesi mostrano come il 40-70% delle donne vittime di omicidio sia stato ucciso dal marito o dal compagno, frequentemente nell’ambito di una relazione caratterizzata da abuso.

uomo grigioIl concetto tradizionale di onore maschile

In diversi luoghi il concetto di onore maschile e di castità femminile mettono a rischio le donne. Laddove, ad esempio, l’onore di un uomo è spesso legato alla “purezza” sessuale percepita delle donne della sua famiglia. Se una donna è sessualmente “macchiata” – a causa di uno stupro o perché ha avuto volontariamente rapporti sessuali al di fuori del matrimonio – si ritiene che essa disonori tutta la famiglia. In alcune società l’unico modo per riscattare l’onore familiare è l’uccisione della donna o della ragazza “colpevole di offesa”.

Le dinamiche della violenza da parte del partner

Ricerche recenti condotte nei paesi industrializzati hanno evidenziato come le forme di violenza da parte del partner non siano uguali in tutte le coppie che vivono una situazione di conflitto. Sembra esistano almeno due modelli:

  • Una forma di violenza progressiva caratterizzata da molteplici forme di abuso, terrore e minacce, nonché da un atteggiamento possessivo e di controllo sempre maggiore da parte dell’abusante.
  • Una forma più moderata di violenza all’interno della relazione in cui frustrazione e rabbia continue sfociano occasionalmente in aggressione fisica.

Nelle società più tradizionali, picchiare la moglie è ampiamente considerato una conseguenza del diritto dell’uomo di ricorrere a punizioni fisiche nei confronti della moglie. Le giustificazioni culturali della violenza solitamente derivano da una visione tradizionale dei ruoli specifici di genere. In diversi contesti si ritiene che le donne debbano occuparsi della casa e dei figli e mostrare al marito obbedienza e rispetto. Se un uomo ritiene che la propria moglie non abbia adempiuto ai propri doveri o ne abbia superato i limiti – magari semplicemente richiedendo denaro per la gestione familiare o sottolineando le necessità dei figli – è possibile che risponda ricorrendo alla violenza. (Questo aspetto può essere talmente radicato da essere recepito e condiviso dalle donne stesse n.d.a.)

Un’ampia gamma di studi condotti sia nei paesi industrializzati sia in quelli in via di sviluppo ha prodotto un considerevole elenco di situazioni che si ritiene favoriscano la violenza dal parte del partner. Tra queste:

  • disobbedire al marito
  • rispondere a tono
  • non preparare il pasto al momento giusto
  • non occuparsi in modo sufficiente dei figli o della casa
  • fare domande relative a soldi o amanti
  • recarsi da qualche parte senza l’autorizzazione del marito
  • rifiutare le richieste sessuali del marito
  • essere sospettata di infedeltà

Le società spesso distinguono tra ragioni “giuste” e “ingiuste” per l’abuso e tra livelli di violenza “accettabili” e “non accettabili”. In questo modo, ad alcuni individui – solitamente mariti o membri più anziani della famiglia – viene dato il diritto di punire fisicamente una donna, entro determinati limiti, per alcuni tipi di trasgressioni. Solo nel caso un uomo superi tali limiti – ad esempio se diventa troppo violento o picchia una donna senza un valido motivo – altri intervengono. Il fatto è che la violenza perpetuata dall’aggressore è di per sé difficilmente controllabile e tende ad una escalation di sempre maggiore gravità.

In che modo le donne rispondono all’abuso?

Studi qualitativi hanno confermato che le donne vittime di abuso non sono quasi mai soggetti passivi ma piuttosto adottano strategie attive per difendere nel modo migliore la propria sicurezza e quella dei propri figli. Alcune donne resistono, altre se ne vanno, mentre altre ancora tentano di mantenere la pace assecondando le richieste del marito.

FrankensteinCiò che a un occhio esterno potrebbe sembrare una mancanza di risposta positiva da parte della donna potrebbe in realtà essere una valutazione calcolata di ciò che è necessario per sopravvivere nel matrimonio e per proteggere se stesse e i propri figli.

La risposta di una donna all’abuso è spesso limitata e condizionata da:

  • paura di ritorsioni
  • mancanza di mezzi alternativi di sostegno economico
  • preoccupazione per i figli
  • dipendenza affettiva
  • mancanza di sostegno da parte della famiglia e degli amici
  • la latente speranza che il marito possa cambiare
  • la stigmatizzazione legata al fatto di non essere sposate

Vi sono numerosi fattori che portano le donne a separarsi dai partner violenti in modo definitivo. Solitamente ciò si verifica quando la violenza diventa talmente grave da far sì che la donna capisca che il partner non potrà cambiare, o quando la situazione inizia decisamente a coinvolgere i figli. Le donne citano anche il sostegno affettivo e logistico della famiglia o degli amici come un aspetto importante della decisione di rompere la relazione.

(…) l’interruzione di una relazione abusiva costituisce un processo, non un evento unico e improvviso. La maggior parte delle donne lascia il partner e ritorna con lui diverse volte prima di decidere di troncare la relazione definitivamente (inserire link dipendenze affettive). Il processo comprende periodi di rifiuto, di autocolpevolizzazione e di sofferenza prima che la donna riesca a riconoscere l’abuso e a identificarsi con altre donne nella stessa situazione. A questo punto comincia il distacco e il recupero rispetto alla relazione abusiva.

Ammettere l’esistenza di questo processo può aiutare a comprendere meglio e a giudicare con minore severità le donne che ritornano alle situazioni di abuso. Sfortunatamente, interrompere una relazione di tale genere non garantisce necessariamente sempre la sicurezza. È possibile talvolta che la violenza prosegua e che possa addirittura peggiorare dopo che una donna ha lasciato il partner.

donna per stradaQuali sono i fattori di rischio per la violenza da parte del partner?

Anche se la violenza contro le donne è presente quasi dappertutto, si è notato che esistono esempi di società pre-industriali in cui tale problema è virtualmente assente. Tali società dimostrano che le relazioni sociali possono essere organizzate in modo tale da ridurre al minimo la violenza contro le donne. Che cosa determina in queste diverse situazioni le profonde differenze esistenti negli episodi di violenza fisica e sessuale?

In generale, l’attuale base di conoscenze è decisamente rivolta allo studio dei fattori individuali piuttosto che di quelli a livello di comunità o di società che possono condizionare la probabilità dell’abuso. Effettivamente, se da un lato gli studiosi concordano sempre più sul fatto che un’interazione tra fattori personali, situazionali, sociali e culturali può determinare l’abuso, non si sa ancora bene quali di questi fattori siano predominanti. La Tabella 4.5 riassume i fattori che sembra abbiano un collegamento con il rischio di violenza nei confronti del partner.

Tavola fattori associati al rischio di abuso da parte di un uomo nei confronti della propria partner-click per ingrandire...

Le conseguenze della violenza da parte del partner

cuori legatiLe conseguenze dell’abuso sono profonde e vanno oltre la salute e la felicità dei singoli individui, condizionando il benessere di intere comunità. Vivere in una situazione caratterizzata da violenza limita il senso di autostima di una donna e la sua abilità a partecipare alla vita sociale. Diversi studi hanno dimostrato che le donne vittime di abuso sono quotidianamente ostacolate nella loro possibilità di accedere alle informazioni e ai servizi, di prendere parte alla vita pubblica e di ricevere sostegno attivo da amici e parenti. Non sorprende inoltre che le donne in queste condizioni siano spesso incapaci di occuparsi in modo adeguato di se stesse e dei propri figli o di ottenere un lavoro e di avere una vita professionale.

Impatto sulla salute

Un corpus di prove scientifiche ogni giorno più ampio dimostra con maggiore fondatezza che condividere la propria vita con un partner violento può avere un impatto profondo sulla salute della donna. La violenza è stata collegata a una quantità di problemi di salute, sia immediati sia a lungo termine.

La Tabella 4.6 si basa sulla letteratura scientifica per riassumere le conseguenze che sono state associate alla violenza nei confronti del partner. Oltre al fatto che la violenza presenta conseguenze sanitarie dirette, le lesioni, essere vittima di violenza aumenta anche per la donna il rischio di una cattiva salute in futuro.

Come accade per le conseguenze del fumo e dell’alcool, essere una vittima della violenza può essere considerato un fattore di rischio per una varietà di patologie e malattie. Alcuni studi mostrano come le donne vittime di abusi fisici o sessuali nell’infanzia o nell’età adulta sperimentino situazioni di malattia più frequentemente delle altre donne – in particolare funzione fisica, benessere psicologico e adozione di comportamenti ulteriormente rischiosi, tra cui fumo, sedentarietà, abuso di alcool e di droghe

Tabella 4.6

pallino Lesioni addominali pallinoSindromi da dolore cronico
pallino Lividi e frustate pallino Disabilità
pallino Fibromialgie Psicologiche e comportamentali
pallino Fratture pallino Abuso di alcool e droghe
pallino Disturbi gastrointestinali pallino Depressione e ansia
pallino Sindrome dell’intestino irritabile pallino Disturbi dell’alimentazione e del sonno
pallino Lacerazioni e abrasioni pallino Sensi di vergogna e di colpa
pallino Danni oculari pallino Fobie e attacchi di panico
pallino Funzione fisica ridotta pallino Inattività fisica
Sessuali e riproduttive pallino Scarsa autostima
pallino Disturbi ginecologici pallino Disturbo da stress post-traumatico
pallino Sterilità pallino Disturbi psicosomatici
pallino Malattia infiammatoria pelvica pallino Fumo
pallino Complicazioni della gravidanza/aborto spontaneo pallino Comportamento suicida e autolesionista
pallino Disfunzioni sessuali pallino Comportamenti sessuali a rischio
pallino Malattie a trasmissione sessuale, compreso HIV/AIDS Conseguenze mortali
pallino Aborto in condizioni di rischio pallino Mortalità legata all’AIDS
pallino Gravidanze indesiderate pallino Mortalità materna
  pallino Omicidio
  pallino Suicidio

Impatto sui figli

La violenza domestica è strettamente correlata allo sviluppo di un Disturbo Post Traumatico da Stress

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BIBLIOGRAFIA Psicologia

(Pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2002 sotto il titolo “World Report on Violence and Health”).