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Una curiosità etimologica


Il termine Anoressia deriva dal greco ανορεξία che è un termine filosofico usato per indicare l’“assenza di desiderio”, in seguito il termine ed il suo sinonimo latino “innappetentia” furono usati in senso fisico per indicare un senso di disgusto per il cibo o comunque mancanza di appetito. Quindi in effetti non si può dire che il termine ανορεξία sia corretto nel suo significato rispetto a ciò che realmente provano i soggetti affetti da Anoressia, in quanto essi sentono i morsi della fame e il desiderio del cibo, spesso in modo drammatico, come risulta dalle loro stesse testimonianze in seguito alla guarigione. Ma la continua ricerca da parte dei soggetti che soffrono della sindrome di motivi che possano giustificare il loro comportamento alimentare, ha fatto sì che, in un primo momento, si ritenessero valide le loro affermazioni su una reale mancanza di appetito e di disgusto verso il cibo.

Da questo punto di vista, forse sarebbe più corretto il termine “Sitieirgia” che fu proposto da Sollier nel 1891 in quanto la sua etimologia proviene da σίτος (cibo) ed είργειν (tenere lontano) e cioè, rifiuto del cibo, appunto.

Ma questa rimane una curiosità etimologica data la ormai universale accettazione del termine “Anoressia”, anche se è interessante notare sul piano della aderenza alla sintomatologia la differenza tra i due termini.

Il termine deriva dal Greco “βούς”, “bue” e “λίμος” “fame”, e il significato che se ne dà è duplice; da una parte si pensa che il nome faccia riferimento ad “una fame da bue”, dall’altro si pensa che stia a significare “l’aver tanta fame da mangiarsi un bue intero”.